Per poter garantire alla persona anziana un piano di assistenza domiciliare integrato, la famiglia spesso deve rivolgersi a una badante specializzata. Ciò implica tutta una serie di incombenze, di natura pratica, economica e fiscale. Un tema caldo è: contributi badante, sono deducibili o meno dalla dichiarazione dei redditi?

Scopriamo quel che c’è da sapere riguardo la tematica fiscale, se le spese sostenute sono deducibili o detraibili e quali documenti bisogna presentare per accedere all’agevolazione.

 

Differenza tra deducibilità e detraibilità

Iniziamo con il chiarire la differenza tra deducibilità e detraibilità. Nella dichiarazione dei redditi, o nel comune 730, la persona potrà:

  • sottrarre le spese deducibili direttamente dal reddito lordo, prima del calcolo completo delle tasse;
  • sottrarre le spese detraibili dall’imposta che dovrà essere versata. L’imposta viene calcolata solo sull’imponibile.

Pertanto, il contribuente che ha sostenuto sia spese deducibili che detraibili, deve sapere che prima verranno sottratte le spese deducibili e solo successivamente, sull’imposta lorda, le spese detraibili.

Questi due processi differiscono soprattutto per quanto riguarda il pagamento dell’Irpef:

  • con la deduzione, si può calcolare la base ridotta imponibile rispetto al totale del reddito. Sull’onere dedotto, non occorrerà pagare l’Irpef;
  • con la detrazione, si abbatte l’Irpef lorda in base alla percentuale dell’onere detraibile.

 

Contributi badante: deducibili o detraibili?

Il contratto di assistenza per anziani viene stipulato in base alle ore necessarie alla persona assistita: da ciò, quindi, dipende anche la paga della badante. Molte famiglie si chiedono, però, se affrontare una spesa tanto onerosa e continuativa possa avere altri vantaggi, oltre a quello di affidare il proprio caro anziano nelle mani di una persona competente.

In qualità di datore di lavoro, la famiglia ha diritto a dedurre i contributi per la badante e per gli addetti all’assistenza agli anziani. I contributi badante non sono detraibili, ma possono essere dedotti nella dichiarazione dei redditi.

La deduzione avviene al netto della quota contributiva che spetta, invece, all’assistente domestico. Le famiglie possono inoltre dedurre i contributi previdenziali relativi al lavoro di altri addetti, impegnati in servizi domestici, prima tra tutti la colf.

I contributi della badante possono, pertanto, essere solo dedotti e non sono detraibili.

 

Chi può dedurre i contributi badante?

Posto che i contributi badante e per l’assistenza agli anziani possano essere dedotti dalla dichiarazione dei redditi, scopriamo adesso, invece, chi può usufruire di questa agevolazione.

È importante, infatti, sapere che l’unica persona a poter dedurre i contributi badante è il datore di lavoro stesso, sia che utilizzi un conto corrente personale, sia nel caso venga utilizzato un conto corrente altro per il pagamento della badante.

Se la famiglia delega a un solo membro tutta la gestione burocratica e pratica relativa ai rapporti con la badante, può essere questa stessa persona a usufruire della deduzione fiscale. Sia che il pagamento venga effettuato tramite il conto corrente di questa persona incaricata, sia che venga emesso tramite il conto corrente della persona assistita.

Per rendere più chiara l’idea, faremo un esempio pratico: se il contribuente richiede un servizio di assistenza anziani, di cui usufruisce la madre, può richiedere la deduzione fiscale sia nel caso il pagamento venga emesso dal proprio conto corrente, che dal conto della madre.

 

I documenti da conservare e presentare

Il settore dell’assistenza per anziani è molto ampio e articolato. Perdersi nella miriade di informazioni può essere, talvolta, piuttosto sconveniente sia dal punto di vista logistico e pratico, che economico.

Anche per questo affidarsi a un’agenzia di badanti ha i suoi vantaggi: è possibile delegare tutte le incombenze burocratiche e pratiche a un team di professionisti, che conosce bene le esigenze della famiglia e soprattutto della persona fragile.

Per quanto riguarda la gestione della pratica, occorre prestare una particolare attenzione per poter presentare tutti i documenti indispensabili alla deduzione dei contributi badante. Farsi aiutare da un professionista è caldamente consigliato.

I documenti da conservare e presentare per poter usufruire della deduzione fiscale sono:

  • tutte le ricevute di pagamento, comprendenti anche la parte informativa riguardo la tipologia di rapporto lavorativo (badante convivente, a ore, part time, notturna, retribuzione oraria effettiva o altre formule). I pagamenti eseguiti dal contribuente devono essere effettuati tramite conto corrente postale e/o con MAV, intestati all’INPS e riferirsi all’anno per il quale si richiede la deduzione dei contributi badante. Le ricevute devono essere firmate dall’assistente domestica incaricata;
  • nel caso in cui si scelga di affidarsi a un’agenzia di badanti specializzata, sarà la società stessa a realizzare le fatture, che dovranno contenere i seguenti dati: codice fiscale del soggetto che esegue il pagamento, dati identificativi dell’agenzia, informazioni sulla tipologia di servizio, informazioni sulla quota di contributi badante a carico del datore di lavoro.

 

Assistenza per anziani non autosufficienti

Qualora il servizio di assistenza per anziani venga richiesto e fruito da una persona non autosufficiente, il datore di lavoro può detrarre il 19% delle spese sostenute per la badante convivente (a ore, part time o notturna, in base al caso), direttamente dall’imposta lorda.

È possibile dedurre tale percentuale su un importo massimo di 2.100 euro. Ad aver diritto a questa detrazione sono sia le persone non autosufficienti direttamente interessate dal servizio di assistenza anziani, sia i familiari della persona assistita.

Per poter usufruire della detrazione, il reddito complessivo annuo non deve superare i 40.000 euro. In tal caso, oltre ai documenti sopra citati, è necessario presentare anche il certificato medico che attesta la non autosufficienza della persona interessata dal servizio.

Richiedere questa agevolazione non impedisce di usufruire anche di altre agevolazioni, dedicate ai servizi domestici. Quindi, qualora la famiglia e l’assistito abbiano bisogno sia di una badante convivente, part time o a ore, che di una colf, è possibile richiedere sia la detrazione sui contributi badante che altro genere di detrazioni riferite al lavoro domestico.