E’ importante spiegare con chiarezza ai bambini che i nonni soffrono della malattia di Alzheimer in modo che affrontino con più serenità un periodo difficile per tutta la famiglia

Il morbo di Alzheimer è una forma di demenza che si distingue per la perdita di memoria e di varie abilità quotidiane interferendo con la routine di chi ne soffre e dei familiari che si relazionano con la persona malata. E’ una patologia progressiva i cui sintomi peggiorano gradualmente col passare degli anni e per la quale attualmente non esiste cura.

Tutta la famiglia rimane coinvolta dalla diagnosi di questa malattia. I bambini, in particolar modo, soffrono dei cambiamenti del carattere e della tipologia di relazione dei nonni a cui generalmente sono molto legati.

bisogna spiegargli molto bene e in modo adeguato all’età ciò che comporta questo tipo di malattia e i cambiamenti a cui inevitabilmente andrà incontro la vita familiare.

SPIEGARE L’ALZHEIMER AI BAMBINI IN BASE ALL’ETA’

Tenere conto dell’età dei bimbi presenti in famiglia è la regola fondamentale per impostare un discorso inerente alla malattia dei nonni.

Un bimbo molto piccolo, diciamo entro i 3/4 anni di età, difficilmente avrà memoria di un vissuto intenso con un nonno e non comprenderà a fondo la malattia di cui soffre ma, nonostante ciò, si accorgerà che a volte dimentica le cose o ha comportamenti inusuali, quindi va spiegato che alla persona anziana può capitare spesso che fatichi a ricordare i nomi delle persone o che non sempre li riconoscano e, per questo, si intristiscano e si mostrino arrabbiati.

Quando si ha a che fare con bimbi sopra i 4 anni di età che hanno stabilito forti legami con i nonni la realtà sarà più difficile da accettare.

Saranno maggiormente destabilizzati dai comportamenti “strani “dei nonni per questo va spiegato con molta semplicità e chiarezza quello che sta accadendo cercando di rispondere alle domande che inevitabilmente verranno poste in modo rassicurante, facendo loro capire che i nonni hanno bisogno di sentire l’affetto che li circonda ancor di più in questa fase della loro vita.

Usando un linguaggio chiaro e proponendo esempi concreti dove loro si ritrovano, si può spiegare che la malattia della mente del nonno è come una nebbia che avvolge i suoi pensieri e i suoi ricordi impedendo di vederli con chiarezza, oppure come un vento che disordina le parole rendendo difficile rimetterle sempre al posto giusto.

Per aiutare i genitori ad affrontare l’argomento nel modo più sereno possibile gli esperti consigliano di condividere la lettura di libri che, con immagini e testi rapportati alle varie età, possono essere un valido ausilio in un momento tanto critico.

CONSIGLI PRATICI PER AFFRONTATRE LA MALATTIA DI ALZHEIMER CON I BAMBINI

Non ci sono regole precise per affrontare questa delicata tematica, ma gli esperti danno dei preziosi suggerimenti che potranno rivelarsi utili.

  • Cercare di essere empatici con i propri figli, provare a mettersi nei loro panni, ascoltarli per comprendere le loro paure, i dubbi che li assillano e rendersi disponibili a rispondere a tutte le domande che verranno loro in mente.
  • Fornire risposte chiare e semplici usando esempi pratici collegandosi ad esperienze simili che loro vivono nel quotidiano e quindi facilmente comprensibili.
  • Essere sinceri! La verità della malattia non bisogna tenerla nascosta, ma resa alla loro portata in modo comprensibile e quindi meno ansiogeno. Purtroppo i nonni non guariranno da questa malattia, è inutile e dannoso tenerlo nascosto.
  • Essere rassicuranti è fondamentale. Tranquillizzare i bambini che pur vedendo i nonni cambiare un po’ per volta, fare cose “strane”, confondere gesti e parole non vuol dire che l’affetto e l’amore che provano per i nipoti sia diminuito. E’ la malattia che “parla”, non il nonno o la nonna. E’ anche molto importante far capire che non è detto che loro o altri membri della famiglia avranno la stessa malattia in futuro.
  • Farsi seguire da esperti. Laddove un genitore non si sente in grado di gestire da solo questa situazione è bene che si appoggi a degli esperti che possano coadiuvarlo in questa fase delicata.

Per individuare le figure più idonee all’assistenza per chi soffre di questa malattia o per supportare la famiglia che non riesce ad essere vicino attivamente e con costanza alla persona anziana, la nostra cooperativa attiva da 10 anni sul territorio è in grado di fornire un’assistenza a domicilio con personale qualificato oppure badanti in grado di gestire in casa la persona malata ritardandone il ricovero assicurando alle famiglie la serenità necessaria.

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